Le figlie del fuoco by Gérard de Nerval

Le figlie del fuoco by Gérard de Nerval

autore:Gérard de Nerval [Nerval]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 1983-01-01T00:00:00+00:00


Riflessioni

«E poi...» (È così che Diderot incominciava un racconto, mi direte.)

«Dite pure!»

«Avete imitato proprio Diderot.»

«Che a sua volta aveva imitato Sterne...»

«Il quale aveva imitato Swift.»

«Che aveva imitato Rabelais.»

«Il quale aveva imitato Merlin Cocai...»

«Il quale aveva imitato Petronio...»

«Il quale aveva imitato Luciano. E Luciano aveva imitato molti altri.»

Non fosse che l'autore dell'Odissea che fa viaggiare per dieci anni il suo eroe nel Mediterraneo, per condurlo infine alla favolosa Itaca, dove la regina, circondata da una cinquantina di pretendenti, disfaceva ogni notte quello che aveva tessuto di giorno.

«Ma Ulisse ha finito per ritrovare Itaca.»

«E io ho ritrovato l'abate de Bucquoy.»

«Parlatene.»

«Da un mese non faccio altro. I lettori devono essere oramai stanchi del conte de Bucquoy, fautore della Lega, più tardi generalissimo delle armate austriache; del signor de Longueval de Bucquoy e di sua figlia Angelica - rapita da La Corbinière -; del castello di questa famiglia di cui ho appena calpestate le rovine. Ed infine dello stesso abate conte de Bucquoy, del quale ho riportato una breve biografia, e che il signor d'Argenson, nella sua corrispondenza, chiama: il preteso abate de Bucquoy.

Il libro che ho comperato all'asta di Motteley varrebbe molto di più dei suoi sessantanove franchi e venti centesimi, se non fosse così malamente rifilato. La rilegatura, nuovissima, porta in lettere d'oro questo affascinante titolo: Storia del signor abate conte de Bucquoy ecc. Il valore del volume in dodicesimo è dovuto forse a tre magri opuscoli in versi e in prosa composti dall'autore, i quali, essendo di un formato più grande, hanno i margini rifilati fino al testo, che tuttavia è ancora leggibile.

Il libro porta il medesimo titolo di quello indicato da Brunet da Quérard e dalla biografia di Michaud. Davanti al frontespizio una incisione rappresenta la Bastiglia con questa iscrizione: L'inferno dei vivi e questa citazione: Facilis descensus Averni.



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